Vademecum della sposa perfetta


all'abito molto curato che, con sobrietà, lasci scoperte anche le spalle;
all'abito lungo anche al matrimonio celebrato in municipio;
ai tessuti lavorati e ricamati o alle sfumature di colore per un effetto romantico;
ad una piccola ed estetica borsina, purché ci si sposi in municipio;
agli orecchini che illuminano il viso, piccoli, possibilmente a bottoncino, ma mai a cerchio;
all'anello di famiglia da indossare però solo al ricevimento e non in chiesa, dove le dita della sposa dovranno essere fregiate solo dall'anello nuziale;
ad un velo di abbronzatura dorata in estate, evitando però gli antiestetici segni lasciati dal costume;
ai guanti, al velo, alla stola, da tenere in chiesa durante la celebrazione del rito;
alle calze anche in estate (tranne che con i sandali aperti), perché simbolo di grande eleganza e sinonimo di stile impeccabile;
alla massima attenzione nella scelta delle scarpe, elemento importante e molto notato anche in caso di abito lungo;
all'intimo tecnico ed invisibile sotto l'abito da sposa;

No alla scelta dell'abito confezionato dalla sarta sulla base di una fotografia, perché il risultato finale potrebbe rivelarsi deludente e gettarVi nel panico a pochi giorni dalle nozze;
No al velo per la cerimonia in municipio o al secondo matrimonio;
No al bouquet a cascata se la sposa è di aspetto minuto;
No ai guanti indossati durante l'intero rito nuziale; è infatti consigliato adagiarli accanto al bouquet sull'inginocchiatoio (in chiesa) o sulla sedia (in municipio);
No al lancio della giarrettiera a fine cerimonia;
No ai tacchi eccessivamente alti, meglio optare per una scarpa che si è in grado di indossare per tutta la giornata, onde evitare di camminare scalze al ristorante per un intero pomeriggio.